Lug 15, 2025

Una rivoluzione di gratitudine e di cura: il commento di Monsignor Paglia al messaggio del Papa per la Giornata dei Nonni e degli Anziani

Riflessioni a partire dal testo “Beato chi non ha perduto la sua speranza” (Sir 14,2) di Papa Leone XIV

In occasione della V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si celebrerà il 27 luglio, la Fondazione Età Grande rilancia l’appello di Papa Leone XIV con le parole di Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Fondazione Età Grande e voce autorevole del dibattito sulla dignità della vecchiaia in Italia.

Nel commentare il messaggio papale intitolato “Beato chi non ha perduto la sua speranza”, Mons. Paglia sottolinea con forza la necessità di un vero cambio di passo culturale: un Giubileo che non si celebri solo attraversando le porte delle basiliche, ma varcando con coraggio le porte delle case dove tanti anziani vivono nella solitudine. «Quelle porte devono diventare sante – afferma – perché chi le attraversa, chi fa visita a un anziano abbandonato, vive davvero il senso più autentico del Giubileo: l’incontro, la festa, la rinascita del legame».

Qui il discorso integrale di Papa Leone XIV

Una pastorale della vecchiaia che parte dal Vangelo

Mons. Paglia richiama la centralità biblica della vecchiaia come tempo di chiamata, e la necessità urgente di una pastorale dedicata alla terza e quarta età. Citando le parole del Papa, invita a cogliere gli anni in più come una vocazione alla testimonianza, alla trasmissione della fede, all’esercizio di un «magistero della fragilità». Un magistero silenzioso ma potente, capace di illuminare la vita degli altri con la sola forza della debolezza accolta, offerta, condivisa.

Nonni e nipoti, una relazione da riscoprire

Un’attenzione particolare Mons. Paglia la riserva al legame intergenerazionale tra nonni e nipoti, già richiamato da papa Francesco e ora rilanciato con forza da Leone XIV. In un tempo segnato dalla disgregazione affettiva, il legame tra anziani e bambini può divenire la chiave per riscoprire radici, identità, fede. «I nonni devono sentirsi responsabili della trasmissione della fede – dice Paglia – in un tempo in cui tanti genitori hanno abdicato a questo compito. Tocca a loro insegnare ai nipoti a pregare, a parlare di Gesù, a vivere la messa come incontro».

Il tempo della fragilità come tempo di grazia

Nel messaggio del Papa, Paglia legge un invito a scorgere nella vecchiaia un tempo di grazia e di bellezza possibile. Non una stagione inutile, ma una beatitudine, se vissuta nella luce della speranza evangelica. «Il nostro fisico si va disfacendo, ma l’uomo interiore si rinnova di giorno in giorno» – questa la citazione conclusiva del messaggio papale, che Mons. Paglia rilancia come sintesi di un pensiero capace di rivoluzionare la visione dominante dell’invecchiamento.

Una chiamata alla società intera

La riflessione si chiude con un’esortazione: ogni parrocchia, ogni associazione, ogni cittadino è chiamato a diventare protagonista della rivoluzione della gratitudine e della cura. «Siamo tutti responsabili – conclude Mons. Paglia – di un nuovo modo di abitare la vecchiaia. Farlo è un gesto di giustizia, di civiltà, ma anche di fede viva».

Approfondimenti

📰 Avvenire.it – Il Papa agli anziani: «L’amore e la preghiera non hanno età» [di Tommaso Piccoli – link all’articolo] con il testo integrale del discorso del Santo Padre

📰 Avvenire.it – Non lasciamo soli gli anziani: anche questa è una Porta Santa del Giubileo [di Vincenzo Paglia – link all’articolo] con il testo integrale del commento di Mons Vincenzo Paglia