La Fondazione Età Grande si unisce al dolore della Chiesa Universale e di tanti uomini e donne di buona volontà del mondo intero per la morte del Vescovo di Roma, Papa Francesco.
Come ha dichiarato il nostro Presidente, Mons. Vincenzo Paglia “la sensazione di smarrimento di queste ore manifesta la perdita improvvisa di un padre universale”.
La visione di Francesco, tanto chiaramente espressa nelle sue encicliche “Fratelli tutti” e “Laudato sii” è stata che la Terra è la casa comune dei popoli e tutti i popoli sono un’unica famiglia che deve custodirla ed abitarla fraternamente, prendendosi cura di ognuno, a partire dai più poveri che sono “la carne di Cristo” . In un mondo a pezzi, Francesco è stato un padre universale e il grande dono della sua testimonianza deve essere raccolto e vissuto.
Come un vero padre, ha voluto anche a rischio della sua vita essere con il suo popolo fino allo stremo, per consolare i carcerati, per essere tra la gente e benedirla nella luce pasquale.
Il suo è stato un Magistero ricco, insegnato e vissuto in prima persona: per la pace e contro la guerra definita “resa vergognosa di fronte alle forze del male”; per la centralità della Parola di Dio nella Chiesa; per la fraternità tra le Religioni e i Popoli; per la difesa del creato; per i più deboli, in particolare per gli immigrati, i senza dimora, i carcerati, gli anziani.
È stato il Papa degli Anziani. Il suo amore per gli anziani, il suo insegnamento sull’Età Grande, in molte occasioni ed in particolare con le 18 catechesi sulla vecchiaia del 2022, è stato e sarà determinante nell’ispirare il lavoro della nostra Fondazione. Da lì ha preso le mosse la “Carta dei Diritti degli Anziani e dei Doveri della Società” che si è tradotta nella Legge 33/2023 di Riforma dell’Assistenza agli Anziani, fortemente voluta da Mons. Paglia e approvata dal Parlamento italiano senza nessun voto contrario, legge che ora attende di trovare adeguata applicazione.
Come tutti sappiamo, Francesco aveva molto a cuore il legame tra le generazioni, tra nonni e nipoti, lo abbiamo sperimentato di nuovo nella bellissima, commovente Udienza del 27 aprile 2024 da noi promossa. Disse in quell’occasione Francesco:
“Pensiamoci un momento: non è molto meglio un mondo in cui nessuno deve aver paura di finire i suoi giorni da solo? Chiaramente sì. E allora costruiamolo questo mondo, insieme, non solo elaborando programmi di assistenza, quanto coltivando progetti diversi di esistenza, in cui gli anni che passano non siano considerati una perdita che sminuisce qualcuno, ma un bene che cresce e arricchisce tutti: e come tali siano apprezzati e non temuti. L’emarginazione degli anziani corrompe tutte le stagioni della vita, non solo quella dell’anzianità”
Mentre ringraziamo Francesco per la sua costante attenzione agli anziani, siamo a lui grati per il suo costante affetto per la Fondazione Età Grande, a cui ha voluto riconoscere il titolo di Fondazione Papale. “Posso dire – ha detto Mons. Paglia – di aver perso un amico con il quale poter parlare di tutto, con tranquillità e serenità, senza mai rinunciare all’ironia”.
Oggi, e stavolta senza che ce lo chieda, saremo noi a pregare per lui mentre siamo certi che lui pregherà sempre per tutti noi.