Giu 26, 2025

Grande partecipazione per l’incontro “L’età grande delle donne”

Un evento dedicato al valore, alla fragilità e alla forza delle donne anziane nel mese della salute femminile

Si è tenuto lunedì 23 giugno, presso il suggestivo Palazzo San Calisto a Roma, il primo appuntamento del ciclo di incontri “L’età grande delle donne”, promosso dalla Fondazione Atena e dalla Fondazione Età Grande, con il supporto scientifico del GISEG – Gruppo Italiano Salute e Genere, presieduto dalla Prof.ssa Anna Maria Moretti.

L’iniziativa, parte del mese di eventi dedicati alla salute e al benessere femminile promosso da Fondazione Atena per celebrare il Decennale della Giornata Nazionale della Salute della Donna, ha visto una partecipazione attenta e partecipe su un tema spesso trascurato: il ruolo delle donne anziane nella società contemporanea.

Centrale nell’incontro è stato l’intervento di Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Fondazione Età Grande, che ha offerto una riflessione profonda e appassionata sul valore delle donne anziane, spesso dimenticate e discriminate, ma al tempo stesso fondamentali nella tenuta affettiva e sociale delle famiglie italiane.

“Donne anziane: una risorsa fragile e discriminata”

Nel suo intervento, Monsignor Paglia ha dichiarato:

“Mi sono chiesto spesso: ma gli anziani sono uno scarto, un peso, un problema per le nostre società o piuttosto un grande valore, addirittura una chance di sviluppo e di rilancio di tutta la società civile? La risposta è chiara: sono una risorsa fragile, sì, ma fondamentale.”

Ha poi posto l’accento sul ruolo delle donne anziane, che rappresentano il 60% della popolazione over 65 e vivono mediamente più degli uomini, ma pagano il prezzo di una longevità spesso solitaria, povera e accompagnata da disabilità.

“Le donne subiscono una doppia discriminazione: per età e per genere. Hanno meno accesso alle cure, meno tutele sociali, e sono spesso invisibili anche nel dibattito pubblico. Eppure sono una colonna portante delle famiglie italiane.”

I numeri parlano chiaro: quasi la metà delle donne oltre i 75 anni vive da sola, spesso con redditi più bassi, senza aiuti familiari o pubblici. Eppure sono proprio loro a sostenere economicamente figli e nipoti: il 92,8% delle nonne aiuta economicamente la propria famiglia e 3 su 4 si prendono cura dei nipoti, con un contributo stimato in oltre 23 miliardi di ore di lavoro non retribuito ogni anno, per un valore di circa 50 miliardi di euro.

“Una risorsa fragile, ma pur sempre una risorsa che diventa per tutti noi una lezione memorabile: anziane, malate, sole, povere, ma un vero baluardo in tante famiglie”.

Mons. Paglia ha anche ricordato l’importanza della Legge 33 e della Carta dei diritti degli anziani, strumenti essenziali per il riconoscimento sociale e giuridico del ruolo degli anziani nella comunità.

La medicina di genere: una priorità per il futuro

Durante l’incontro, la Prof.ssa Anna Maria Moretti e la Prof.ssa Giovannella Baggio, presidente del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, hanno sottolineato la necessità di una medicina di genere capace di rispondere alle esigenze specifiche delle donne, in particolare nell’età anziana matura. Un approccio più equo, inclusivo e personalizzato alla salute femminile rappresenta oggi una frontiera urgente per le politiche sanitarie pubbliche.

Un nuovo sguardo sulla longevità femminile

“L’età grande delle donne” non è solo un titolo evocativo, ma un invito a guardare con occhi nuovi al tempo della vecchiaia, soprattutto per le donne, che spesso in silenzio garantiscono coesione familiare, stabilità affettiva e sostegno economico. Un tempo che merita più rispetto, tutele e riconoscimento.

La Fondazione Atena e la Fondazione Età Grande continueranno questo ciclo di incontri nei prossimi mesi, per promuovere consapevolezza, dialogo e nuove proposte per una società che sappia davvero valorizzare tutte le età della vita.

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